"IL CUORE NEL LEGNO"


GLORIA ARGELÉS

Gloria Argelés è nata a Cordoba (Argentina) nel 1940.
Fino al 1970 ha vissuto a Buenos Aires ed ha frequentato la Escuela Superior de Bellas Artes Ernesto de la Càrcova, ottenendo nel 1968 il Primo Premio di scultura. Nel 1969 ottiene la borsa di studio per la scultura del Fondo Nacional de las Artes. Nel 1970 vince il Premio Francisco Romero per giovani scultori con una borsa di perfezionamento per l'Italia.
Nel 1971 al 1973 compie numerosi viaggi in Europa stabilendosi quindi definitivamente a Roma nel 1973. Nel 1978 vince il Premio di Scultura Internazionale, Seregno- Brianza.
Nel 1988 ottiene il Secondo Premio Città Campobello Mazara e nel 1990 il Premio "Ginestra d'oro"ad Ancona.
Vive e lavora a Roma.

"Figlia d'arte, i miei ricordi di un approccio alla figurazione si situano all'inizio della mia coscienza. Proprio in quelle prime percezioni consapevoli, c'è un episodio straordinario. Quando avevo tra i sette e i nove anni, accompagnavo mio padre afar visita al suo amico scultore Agustin Riganelli nel suo studio a Buenos Aires pieno di opere, di tasselli, di pedane, di attrezzi e assolutamente privo di sedie: ''per non cadere nella tentazione di riposarmi" diceva. Durante queste visite, lo scultore mi aveva assegnato un angolo del "taller". Non ci volevano parole, nè domande, nè risposte da parte mia, perchè lui capisse che morivo dalla voglia di imitare il suo mestiere. Senza preamboli, mise a mia disposizione un vero tripode da scultura, un po' di spatolette e tanta plastilina e mi invitò a lavorare ogni volta che fossi andata a trovarlo. Così, ogni volta che andavamo, mi affannavo a costruire minuscole statuette grigie, mentre loro parlavano, sempre in piedi e sempre di lavoro. Andando via, ogni volta lasciavo il mio posto in perfetto ordine e coprivo i lavoretti con un panno un po' umido. Un giorno accadde un fatto speciale. Siamo di nuovo andati da lui, mio padre ed io, e il tripode non era più come lo avevo lasciato, mancavano i pezzi, l'ordine era diverso. Mi prese una grande paura di essere stata sloggiata. Ma i miei timori svanirono presto. L'amico artista-scultore-artigiano aveva passato cinque mie figurine dalla plastilina a una materia solida e bianca, il gesso. Nessun altro bianco fu mai più così splendente, come quello di quel gesso Parigi. Era il mio
primo miracolo della mia vita di scultrice. Da allora, non ho fatto altro che cercare di ripetere la meraviglia delle mutazioni di ogni materiale che mi trovo tra le mani. "

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