MASTRO SANTI DEL SERE

MAESTRO ARTIGIANO BOTTEGA SCUOLA RICONOSCIUTA DALLA REGIONE TOSCANA CAMERA DI COMMERCIO DI AREZZO

CORSO DI RESTAURO MOBILI

IMPARTITI A

FEDERICA MALIZIA DI TERAMO

Materiali e tecniche di decapatura e seppiatura della luicidatura mobile

 

Ripulitura di un cofanetto intarsiato tramite soluzioni calibrate

Cosa si può apprendere in una settimana in una bottega scuola. Certamente non tutti i segreti di un mestiere, ma il metodo e tutte le fasi di un restauro che si possono fare per conservare un mobile.

Gli argomenti che vengono trattati durante i corsi partono da una compilazione di una scheda tecnica, dove vengono appuntate le varie informazioni riguardante il mobile da restaurare, non importa il valore ma il metodo. L'epoca di costruzione, il legno usato per la realizzazione del manufatto, tecnica di lucidatura usata, stato di conservazione, se presentano decorazioni e restauri precedenti. Con questi dati si redice un progetto di restauro che poi verrà affrontato nel mobile. Questa operazione serve per dare delle indicazioni, che una volta acquisite verranno automaticamente elaborate per un corretto restauro conservativo.

Federica ha potuto avere in questo modo una condotta di tutte le fasi di restauro, dalla ripulitura alla reintegrazione delle parti mancanti, riconsolidamento, stuccatura, disinfestazione da insetti xilofagi, invecchiamento delle parti reintegrate e infine le tecniche di lucidatura. Durante i corsi vengono approntati anche cenni sulle tecniche decorative, come: la tarsia, laccatura e doratura, l'intaglio. Sta di fatto che concretamente Federica ha appreso a pieno il metodo e la conoscenza dei materiali comuni e uso di resine reversibili che si usano oramai costantemente per il restauro conservativo ed estetico, anche se si è cimentata in un mobile di manifatturta comune come un comodino di sua proprietà. Non è indispensabile che il mobile sia prestigioso, certo da più soddisfazione, l'importante è recepire il metodo per affrontare un corretto restauro.

Cassettina intarsiata Sorrentina a fine restauro

 

 

Reintegrazioni degli intarsi mancanti tramite piallacci, che sono stati preparati "tinti" tramite immersione. Successiva reintegrazione delle tessere perdute ricostruite con la tecnica a toppo.

cenni sulle tecniche della doratura: a guazzo e a missione

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