La bottega di Gnaso era un fondo adibito a laboratorio: una sola presa
di corrente per azionare gli attrezzi elettrici e due lampadine, che venivano
accese una alla volta a seconda dell'esigenza. Questa era la tecnologia
di laboratorio.
La bottega fondo adibita a laboratorio era costituita in prevalenza
da utensili di vario tipo azionati con propulsore a mano; il segone, la
sega a telaio, la sega piccola a nastro, le varie pialle (da quella grossa
allo sgrossino), un tavolo da falegname e i vari ferri da lavoro come
lime, raspe e qualche scalpello di dimensioni diverse. C'erano anche delle
mensole poste una accanto all'altra. In una erano sistemati tutti i prodotti
per il restauro: gomma lacca, alcol, lana d'acciaio ecc. sull' altra si
conservavano le macchine elettriche, un trapano e una scartatrice orbitale.
Ora che mi ricordo c'era anche una mola attaccata al muro, quindi le prese
erano due, tutte attaccate in parallelo alla presa principale.
Nei muri erano infissi dei chiodi dove venivano attaccate delle sagome
di compensato tratte da modelli di mobili e sedie originali, che servivano
da modello perricostruzioni.
Nella parete, messi in maniera disordinata, erano attaccate delle foto
incorniciate alla meglio che raffiguravano il mio povero babbo Laurino,
il mio povero zio Berto in divisa militare durante la campagna di Russia,
il mio povero nonno Santi in tenuta da militare della prima guerra mondiale
e infine i miei fratelli Annibale e Valter vestiti di tutto punto durante
la loro prima comunione. Mi sono sempre domandato perché non c'ero
nell'album dei ricordi. a dirla tutta mancava anche il Cristo che è
sempre presente nei posti di lavoro; l'assenza dell'iconografia religiosa
era dovuta al fatto che mio zio era di pensiero politico comunista e quindi
contrario all'istituzione eclesiastica. Sicuramente l'immagine sacra non
l'aveva apposta anche per rispetto, perché l'intercalare corrente
da buon toscano era la bestemmia a fini di bene, non con cattiveria;
appunto un intercalare tra una parola e l'altra per colorire più
il discorso.Questa era la funzione dell' improperio.
In
fondo alla stanza infine erano radunate tavole di legno di varia essenza,
alcune parti di mobili smontati che servivano da pezzi di ricambio, una
carretta di colore rosso minio che serviva per mezzo di trasporto.
Questo era la bottega di mio zio Gnaso.
il nonno Santi
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