Mi andò bene, perché per una serie di circostanze insperate
che ci vorrebbe un capitolo per chiarire mi trovai di sobbalzo a fare
l'insegnante di cattedra, anche se supplente, alla mia scuola. Da allievo
discolo ad insegnante il salto era troppo grande; infatti anche questa
avventura proseguì solamente per l'annetto a disposizione. In
quell'anno, super, detti tutto me stesso ma non bastò a rifarmi
della mia reputazione scolastica precedente. Tuttavia mi servì
molto perché scoprii una nuova materia, anche se non ne ero proprio
digiuno: la tarsia, tecnica odiata durante la frequenza scolastica per
il motivo che le doti più importanti richieste per intarsiare
sono la pazienza e la grande precisione, qualità che possedevo
ma non le sfruttavo nelle lezioni di tarsia, dato che il mio interesse
che era rivolto maggiormente alla disciplina dell'intaglio. |