Le radiche
L'uso delle radiche ebbe il suo
massimo fulgore nel periodo barocco. L'applicazione più rilevante
di questo tipo di essenza ha riguardato nella maggior parte il mobilio;
successivamente è
stata sempre impiegata per manufatti di pregevole fattura e quadri intarsiati.
Principalmente la radica è stata lavorata e incrostata come listatura
e abbinata, in special modo nel XVII secolo, su mobili decorati con
colonne sormontate da capitelli intagliati. La radica serviva alla riquadratura
dei cassetti, che in genere facevano da sfondo alle fasce di cornici,
o a figure virili intagliate nei mobili, che caratterizzarono quest'epoca.
Le radiche più usate per decorare i mobili dal XVI secolo fino
ai giorni nostri sono state le più svariate e si sono sempre
distinte per la tipologia e nazionalità del manufatto di provenienza.
Il mobile italiano generalmente veniva intarsiato con radiche di olivo
e noce. Nel mobilio europeo, specialmente per quello francese e inglese,
si usavano oltre a radiche locali, anche essenze d'importazione come
la tuja, ambonia e radiche di noce provenienti dal sud America.

Particolare di un cassettone
genovese del XVII secolo intarsiato con radica di noce nelle riquadrature
dei cassetti sormontate da cornici e figure virili.
Inginocchiatoio
mosso nel fronte con intarsi in radica di noce nei cassetti.
Lombardo-Veneto sec. XVII